giovedì 3 novembre 2011

Lezione del 03/11/2011 - Il tratteggio, ...

(3 ore)

- Legenda simboli per la valutazione approvata in sede di Collegio Docenti.
- Le gomme, i fissativi; "farsi la mano", i movimenti corretti, come si tracciano le linee e i tratteggi lavorando al tavolo (pp. 164, 165, 166, 167, 168, 169);
- Indicazioni per l'esecuzione della tav. n. 7C: il tratteggio;
- uso degli strumenti: matita, matita contè; matita sanguigna (da pag. 170 a pag. 175);
- Ritiro tav. n. 6C.


STORIA DELLA MATITA

La matita è lo strumento più comune per scrivere e disegnare, ma non è il più antico. Infatti la grafite, cioè il minerale grigio che viene avvolto in un bastoncino di legno, fu scoperta solo nel 1664. Qualcuno si accorse che la grafite lasciava su un foglio di carta una traccia ben visibile, ma facilmente cancellabile con un po' di mollica di pane, e pensò di utilizzare questa proprietà del minerale. Il 10 settembre ricorre il compleanno delle matite! Sì, perchè proprio quel giorno dell'anno 1665 furono messi in vendita i primi bastoncini di grafite, protetti da un involucro di stoffa o da sottili canne di bambù. Le matite con il rivestimento di legno, come quelle che si utilizzano oggi, comparvero molto più tardi, nel 1795 e fu il francese Conté a metterne a punto la produzione. La grafite impastata con argilla, veniva tagliata in striscioline; dopo una breve cottura, le striscioline venivano infilate in bastoncini cavi di legno di cedro  e fissate con una goccia di colla. Ancora oggi l'involucro delle mine più pregiate viene ricavato da legno di cedro rosso o di ginepro, mentre le matite più comuni sono fatte di legno di ontano o di tiglio. Le mine delle matite possono essere dure o morbide; le prime sono contrassegnate con la lettera H, le altre con la lettera B. Un numero indica la maggiore o la minore durezza o morbidezza della matita. Accanto alle matite nere, esistono in commercio le bellissime matite colorate, che i bambini chiamano pastelli; le loro mine sono di coloranti minerali mescolati ad altre sostanze naturali e sintetiche.



MATITA CONTE'

Nicolas-Jacques Conté nasce a Sées (Normandia) nel 1755.
Si appassiona rapidamente alla pittura e a 20 anni si trasferisce per studi a Parigi dove realizza tra le varie cose ritratti di alcuni membri della famiglia reale. Da sempre diviso tra la pittura e le scienze, diviene amico intimo di grandi scienziati dell'epoca e, nel 1783, incontra i fratelli Montgolfier, inventori della mongolfiera, grazie ai quali ha modo di vivere alcune esperienze con il pallone aerostatico. Nel 1789, la Rivoluzione Francese lo obbliga a cambiar attività. Diventa allora eccellente inventore in diversi settori. Inizia una serie di ricerche, in merito alle matite e alla piombaggine. Infatti le matite vere e proprie cominciano a scarseggiare e Conté, oltre a trovare tutto ciò inammissibile, in quanto pittore ne ha unreale bisogno.
Nel 1794, partecipa alla fondazione del Conservatorio di Arti e Mestieri, scuola tutt'oggi esistente e divenuta assai rinomata nel campo dell'ingegneria. Comunque, Nicolas-Jacques Conté è conosciuto soprattutto per la sua invenzione nel 1794 della matita per carta, nota anche con il nome di matita in grafite.
A causa della guerra che imperversava in quell’epoca, tra Francia e Inghilterra, la grafite inglese non veniva più importata, e cominciando a scarseggiare JNC sentì la necessità di inventare un prodotto sostitutivo. Si può dire, dunque, che questa invenzione fu una conseguenza della guerra. Fu allora che il Comitato di Salute Pubblica convoca Conté e Carnot e commissiona loro la creazione di una mina per matite in cui la materia prima necessaria sarà fornita in gran quantità direttamente dal suolo nazionale. Conté ha dunque l'idea di mescolare alla grafite dell'argilla e, qualche giorno più tardi, presenta al Comitato la mina grafite. A seconda della proporzione della mescolanza tra l'argilla e la grafite, si ottengono delle mine più o meno dure o secche ( H, HB, B – H per Hard e B per Black ). E' l'invenzione della matita moderna di qualità a mina graduata.
Nel gennaio 1795 deposita il brevetto n. 32 e crea in collaborazione col fratello una fabbrica di matite. Autodidatta, pittore, chimico, fisico, aerostiere e inventore di qualità, Nicolas-Jacques Conté muore a Parigi nel 1805.
Da 1795 - Utilizzati dai più grandi maestri
Nicolas-Jacques Conté resterà nella storia degli scienziati francesi come il creatore del Conservatorio di Arti e Mestieri ( fondato nel 1794 ).
Questo istituto, esistente ancora oggi, permise all'epoca alla Francia di recuperare il suo ritardo a livello industriale. La società Conté ha dunque approfittato di questa invenzione e ha saputo sviluppare per più di due secoli un know-how industriale di proporzioni eccezionali nel campo del disegno, della scrittura e del pastello.




SANGUIGNA

La sanguigna, che nella tradizione artistica definisce una particolare tecnica grafica, è uno strumento da disegno tra i più antichi. Essa è costituita da ematite, un minerale ferroso, ridotto in bastoncini e opportunamente appuntito, materiale al cui si possono aggiungere delle quantità di ocra[1], con il quale si possono tracciare sulla carta segni dal caratteristico colore rossastro che ricorda il sangue (da cui il nome di sanguigna).
Per tutto il Rinascimento questo strumento da disegno fu diffusissimo e con il termine "matita" (che per l'appunto deriva da ematite) si soleva comunemente indicare proprio la sanguigna. A quell'epoca la sanguigna veniva utilizzata montandone piccoli pezzi su cannucce portamine e poi appuntita. Solo in età più moderna compaiono sanguigne fatte in foggia delle nostre comuni matite a grafite, ove l'ematite è inserita in un legno che viene appuntito insieme alla mina.
La sanguigna, nelle tecniche grafiche, può essere utilizzata come una comune matita di grafite, impiegando il tratteggio per simulare le parti in ombra d'un modello e lasciando pulita la superficie del foglio per quelle in luce. Oppure può essere utilizzata la tecnica spolvero in cui, servendosi d'uno straccio, l'artista spande i segni polverosi lasciati sul foglio dalla sanguigna fino ad abbassare il tono dell'intera superficie, per poi riprendere il lavoro asportando la polvere sui punti luce; per questa operazione si utilizza mollica di pane o gomma tenera. Spesso le due tecniche, tratteggio e spolvero, vengono usate combinate.
In molti antichi disegni la sanguigna la si trova utilizzata insieme a carboncini o a pietra nera, ovvero: veniva eseguito un primo abbozzo a sanguigna, il quale era poi ripreso coi segni più scuri del carbone o della pietra nera. Il tono di colore più chiaro della sanguigna evitava che a lavoro finito i primi segni, spesso soggetti a ripensamenti, potessero intralciare la visione d'insieme della versione definitiva. Nel XVII secolo la sanguigna fu sovente adoperata su fogli tinti e in combinazione con la biacca (con cui s'ottenevano le luci) o, a volte, era usata insieme all'acquarello.
Oggigiorno la sanguigna continua ad essere usata dagli artisti per disegnare benché, in virtù dell'industrializzazione dei materiali per belle arti, si chiamino spesso 'sanguigne' non disegni realmente eseguiti con l'ematite bensì con sue imitazioni create a partire da miscele di terre calcinate e di cere.


Scala di durezza delle matite
Le matite da disegno hanno, oggi, due scale: quella britannica, in lettere, e quella statunitense, in numeri.
Il primo ad ideare un metodo di gradazione della durezza della grafite fu Nicolas-Jacques Conté che nel 1794 brevettò il metodo, usato tuttora con alcune modifiche sulla mescola.
Prima di lui, la durezza della matita era casuale, in quanto dipendeva dalla grafite utilizzata.
Conté usava dei numeri, gli inglesi utilizzarono le lettere H (da hard, duro) e B (per black, nero) per indicare rispettivamente le dure e le morbide, così HHH era particolarmente dura e BBB particolarmente morbida. Col tempo si sostituirono le sequenze di lettere col numero corrispondente e una sola lettera. La lettera F sta per fine point, cioè punto giusto, ovvero una via di mezzo tra la matita dura e quella morbida; abbastanza simile, ma leggermente più morbida, è la matita HB, a metà strada anch'essa tra la dura e la morbida.
Gli statunitensi usano una scala numerica, approssimativamente centrata sulla scala inglese. Le varie matite frazionarie USA (2 ½, 2 4/8, 2 5/10) sono tutte equivalenti, ma furono differenziate per evitare problemi di brevetto da parte dei vari produttori. Nessuna delle due scale, tuttavia, è uno standard ufficiale.


9H
8H
7H
6H
5H
4H
3H
2H
H
F
HB
B
2B
3B
4B
5B
6B
7B
8B
9B
4
3
2
1
Dura
Media
Morbida

Per ogni gradazione, si utilizza un diverso tipo di mescola: le sostanze usate variano dall'ambra al poliuretano.






















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